A dieci anni dalla sua scomparsa e a trentasette dall’uscita del suo ultimo lavoro regolarmente distribuito nelle sale, la figura di Gillo Pontecorvo –e di conseguenza la sua filmografia– rimane una sorta di mistero, o quantomeno di anomalia, all’interno dello spettro della Storia del Cinema Italiano. Una sciarada apparentemente irrisolvibile, che fa pensare al cineasta pisano come a una di quelle figure di magnifici solisti della Settima Arte, per i quali ogni film rappresenta un progetto diverso, quasi una sorta di nuovo esordio, in grado di riazzerare, o quasi, ogni considerazione sui loro lavori precedenti. Abel Gance, Eric Von Stroheim, John Huston, Stanley Kubrick, Bernardo Bertolucci, e pochi altri: per quanto collocati in punti tra loro lontanissimi di un’ideale cartografia della Storia del Cinema, appartengono alla stessa famiglia, quella dei cineasti che riescono a fondere un irredento individualismo con una dimensione umanista altrettanto presente, sia a livello contenutistico che sul piano formale. Índice de contenidos:
Sergio Di Lino
|
4-14
|
Dossier Monográfico
Sergio Di Lino
|
82-89
|
Roberto Donati
|
67-81
|
Pietro Liberati
|
56-66
|
Sergio Di Lino
|
32-55
|
Alessio Palma
|
15-22
|
Paolino Nappi
|
23-31
|
Piccolo Zibaldone
Franco Zangrilli
|
90-105
|
Franco Zangrilli, Tommaso Pincio
|
106-110
|
Adele Ricciotti
|
111-122
|
Traducciones
Antonio Fogazzaro
|
123-135
|
Antonio Fogazzaro
|
136-145
|
|
1-145
|
ISSN: 2255-3576